Bruxelles, 3 Dicembre 2021, Comunicato dell’On. Massimo Casanova del Gruppo Identità e Democrazia.

Ue, interrogazione Lega: cambiare regole auto elettriche e puntare su neutralità tecnologica
”Regole Ue controproducenti, non abbattono inquinamento e penalizzano imprese e lavoratori”

“Le regole Ue per il settore automotive sono decisamente controproducenti: imporre la vendita di soli veicoli elettrificati dal 2035 non comporterà l’abbattimento delle emissioni inquinanti, ma solo il loro spostamento – se non l’incremento – dalla strada alle miniere dove si estraggono terre rare e alle fabbriche dove si producono batterie. Recenti studi evidenziano che per uno stesso modello di veicolo, il ciclo di vita della versione elettrica risulterebbe spesso più inquinante rispetto a quello con motore termico a benzina. L’Europa ha inoltre problemi di scarsità di energia elettrica necessaria per sostenere il futuribile parco veicoli e una rete inadatta a sopportare i carichi di potenza connessi con lo sviluppo dei punti di ricarica. Già ora la disponibilità di elementi indispensabili per la realizzazione delle batterie subisce il monopolio della Cina: la nostra produzione rischia di restare fuori mercato. Abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere un cambio di rotta: l’Ue ha la possibilità di conseguire gli stessi obiettivi di neutralità delle emissioni climatiche connesse alla mobilità adottando il principio della neutralità tecnologica e spostando parte dei contributi pubblici dall’elettrificazione alla produzione di carburanti a basso contenuto di carbonio, utilizzabili sugli oltre 350 milioni di veicoli circolanti sulle strade europee. Ci sono tecnologie europee che rappresentano soluzioni efficaci per produrre questo tipo di carburanti sostenibili, creare comparto industriale strategico per l’intera economia europea e valore aggiunto da utilizzare per competere sui mercati esteri, anziché essere sudditi della Cina. Serve una rapida presa di coscienza degli errori fin qui compiuti e correggere la strategia politica per limitare i danni prima che sia troppo tardi, rivedendo in primis il termine del 2035: ci sono in gioco le sorti di migliaia di aziende e lavoratori”.

Così in una nota Marco Dreosto, europarlamentare della Lega, primo firmatario dell’interrogazione alla Commissione Europea, condivisa dagli europarlamentari Marco Campomenosi (capo delegazione), Massimo Casanova, Paolo Borchia, Rosanna Conte, Stefania Zambelli, Silvia Sardone, Susanna Ceccardi, Alessandra Basso.