23 luglio 2021, Comunicato dell’On. Massimo Casanova del gruppo Identità e Democrazia.

Discoteche, Casanova (Lega): “Ira settore giustificata, Governo ci ripensi: patto per la sicurezza con i gestori dei locali”

Bruxelles, 23 luglio 2021 – “L’ho già detto e lo ripeto: la decisione sulle discoteche contenuta nell’ultimo decreto del Governo rischia di aggiungere al danno la beffa. Non solo, infatti, sta mettendo un pietra tombale su migliaia di attività imprenditoriali, già pesantemente compromesse dal prolungato lockdown, ma non garantirà affatto l’auspicato contenimento del contagio poiché andrà a scontrarsi con le migliaia di situazioni abusive che stanno proliferando privatamente. Chiedo al Governo di produrre una riflessione aggiuntiva su questa questione e di guardare al settore come ad un alleato nella lotta al Covid, sancendo con esso un vero e proprio patto per la sicurezza che passi anche attraverso protocolli più rigorosi. E’ nostro interesse fare in modo che il sistema funzioni, garantendo la sicurezza degli clienti. Guai a far passare il messaggio che esiste una categoria di serie b, che può essere indifferentemente sacrificata, e ammazzata, sull’altare del pregiudizio”. Lo afferma in una nota Massimo Casanova, europarlamentare Lega, componente della Commissione Turismo Ue, nonché proprietario del Papeete Beach e Villa Papeete, una delle più note discoteche della riviera romagnola.
“Personalmente non avrei comunque aperto perché una decisione così tardiva è una presa per i fondelli. Solo chi conosce questo comparto sa cosa significa mettersi in moto a stagione quasi finita. Per chi come noi fa i conti con costi di gestione enormi e una pianificazione che deve partire almeno un anno prima, il bilancio sarebbe comunque in perdita. La stagione inizia a maggio. E però si deve dare la possibilità a chi vuol farlo, di provarci. La Lega, mi consta personalmente, ha fatto tutto il possibile per determinare le riaperture, e la ringrazio anche per la battaglia sui ristori ultimi, anche se questi restano comunque insufficienti per colmare le perdite abnormi a cui sta andando incontro il comparto. Ciò che fa più male è che non vi è alcun fondamento scientifico che giustifichi il prolungamento della serrata per le discoteche all’aperto. L’accesso con green pass e il rispetto dei protocolli di sicurezza, al contrario, garantirebbero maggiore sicurezza agli avventori, al pari di qualsivoglia altra attività subordinata a certificato digitale che ha ottenuto ieri disco verde. La discriminazione è evidente. Si aggiunga che il sacrificio richiesto al comparto sarà certamente vanificato dalla recrudescenza di situazioni abusive che invaderanno il Paese. Comprendo pertanto la delusione del settore, che sta minacciando ricorsi, agitando finanche di adire alla Corte di Giustizia europea. Io lo dico: se ci sono i presupposti, sono a disposizione del settore per farmi parte attiva nella battaglia che una battaglia di equità. Ripensiamoci: saldiamo un patto anti-Covid con le migliaia di imprese che stiamo condannando a morte certa”.