28 dicembre 2020 Comunicato dell’On. Massimo Casanova del Gruppo Identità & Democrazia

Covid, è strage di imprese. Casanova – Rinaldi – Grant (Lega): “Fallimento delle misure governative, subito intervento o 2021 devastante”
“E’ un bilancio da far tremare i polsi dell’economia italiana quello che ci consegnano le associazioni delle imprese in questo fine 2020. I numeri parlano di una vera e propria strage di micro imprenditori che non rialzeranno più la serranda nelle settimane a venire e, cosa ancor più preoccupante, di una ulteriore, grave emorragia ad inizio 2021, quando verranno meno quelle misure forzose di blocco licenziamenti imposte dalle norme. Un fallimento totale sul fronte economico della gestione della pandemia le cui responsabilità vanno ascritte interamente alle classi di governo, italiana ed europea, colpevoli di interventi minimi e esclusivamente propagandistici nel primo caso, decisamente tardivi nel secondo”. E’ quanto dichiarano in una nota congiunta gli europarlamentari della Lega Massimo Casanova, Antonio Maria Rinaldi e Valentino Grant, commentando le stime diffuse oggi dalle associazioni di categoria.
“L’analisi Istat condotta tra ottobre e novembre su un campione di imprese fotografa la morte di centinaia di migliaia di realtà, oltre il 7% del totale, in particolare ‘micro’, che sono quelle più fragili. Mentre una su cinque è attaccata al respiratore degli ammortizzatori sociali. Il dato riguarda l’intero Paese e si concentra in particolare al Sud, impattando su un tessuto storicamente più debole. Purtroppo siamo stati facili profeti quando, come Lega, abbiamo denunciato con forza l’inutilità e il fine meramente propagandistico delle misure governative, prive di qualsivoglia programmazione, declinate in bonus e clickday buoni solo ad aumentare deficit senza alcuna influenza sulla produttività e la crescita. E abbiamo il serio e fondato timore che le già fosche previsioni per il 2021 peggiorino ulteriormente laddove questo approccio confusionario ed assistenzialista dovesse applicarsi anche ai programmi europei di ripresa. Rabbrividiamo al solo pensiero”.
Concludono i tre europarlamentari: “È noto a tutti che le imprese italiane sono quelle maggiormente dipendenti dal credito bancario, quelle con minor capitale di rischio e maggiore debito bancario. Tutti elementi che non consentono alle nostre PMI di accrescere le proprie dimensioni, condizione necessaria per poter ricorrere alla ‘finanza alternativa’ così come accade nel resto del mondo. A peggiorare la situazione troviamo le nuove misure restrittive sui Rischi di Credito ed Operativi richieste dall’Europa; misure quest’ultime che insieme all’aumento inevitabile degli NPL porteranno le banche a fare più accantonamenti prudenziali che si rifletteranno di converso in ulteriore Credit Crunch e meno credito per le imprese. Davanti a questo scenario si rende necessario, o meglio vitale, un intervento urgente da parte dello Stato, primo tra tutti quelli di trasformare i finanziamenti erogati con le garanzie di Stato in Capitale di Rischio non rimborsabile al fine di dare alle stesse più ossigeno e migliorare i rating bancari. Avviare un programma di sgravi fiscali e contributivi e ridurre il costo del lavoro per incentivare nuove assunzioni e/o il mantenimento della forza lavoro”.